"Attento, è una vipera!". Un saggio consiglio ha sempre un valore inestimabile, specialmente quando viene da un pilota esperto come Mattia Colpani, proprietario di questa bellissima Porsche 911 2.5 ST del 1972, color Viper Grün.
Siccome sto per portarla fuori per un rapido test prima che venga spedita a Madonna di Campiglio per partecipare all'edizione 2017 della Winter Maraton, le parole di Mattia sono un cortese monito per informarmi che se qualcosa dovesse andare storto durante il giro, significherebbe cancellare un intero weekend di gara, e la colpa sarebbe soltanto mia. Ovviamente, sono determinato a riconsegnare la sua 911 tutta d’un pezzo e pronta a correre ancora.
La 911 ST fu la prima vera e propria auto da gara sviluppata dalla Porsche sia per il team ufficiale che per i suoi migliori clienti sportivi. Mentre la versione R del 1967 era stata una serie di prototipi sperimentali voluti da Ferdinand Piech per creare un’auto ufficiale che cavalcasse il successo di privati come Vic Elford, la ST fu “costruita per vincere”.
Ne furono costruite 22, 11 per il team ufficiale e 11 per i clienti. Era dotata di un boxer sei cilindri da 2.5 litri, motore a doppia accensione comandata, ed equipaggiata sia con iniezione meccanica che con carburatori. Il tetto e parti del pianale erano fatte in una lamiera d'acciaio più sottile e i clienti potevano ordinare le loro auto con portiere in alluminio e vetri in plexiglass.
Originariamente basata su una 2.4T del 1972, questa 911 è stata portata alle specifiche ST da Mattia e suo padre, Maurizio, nel 2009, proprio per correre in rally storici e gare di regolarità. Tutti a Brescia conoscono Mattia come un appassionato della 911: questa è la sua prima in assoluto ed è la macchina con cui ha partecipato alle prime gare. Inutile dire che ci è particolarmente affezionato.
Guidare questa macchina è come portare fuori la ragazza di qualcun altro: devi scegliere un posto carino, essere educato ma tenere sempre presente che non sarà mai tua. Parlare della "purezza" delle prime 911 è bello, ma è meglio lasciarle ai piloti esperti.
"Con questo scarico puoi tirare fino a 7000 giri, quindi non cercare di arrivare 9000, sennò pieghi le valvole. Divertiti!". Il sorriso di Mattia mi infonde sicurezza e, mentre esco dal suo garage per dirigermi verso la campagna attorno a Ghedi, mi sento infinitamente più rilassato.
Come tutte le Porsche, questa 911 ti fa sentire subito a casa: è facile da guidare a velocità standard, i controlli sono tutti a portata di mano e la trasmissione è più precisa della Typ 915 da strada montata su tutti i modelli dal 1972 in poi.
Guidando, è facile intuire perché Mattia sia così attaccato a quest’auto: il motore sale di giri rabbiosamente, spingendo con forza da 3000 giri. Provo a immaginare come sarebbe guidare questa macchina di notte, sullo sterrato: terrificante, di certo, ma decisamente esaltante!
Appena gli riconsegno il suo amato gioiello senza un graffio, posso intravedere l'espressione sollevata sul suo volto. A questa macchina, Mattia ha legato alcuni dei suoi migliori ricordi di gara e, nonostante i prezzi delle Porsche siano ancora in crescita, questa 911 non sarà venduta.
È il genere d’auto che ti entra dentro, diventando parte della tua vita: dopo averla guidata, capisci perché.
Jacopo Villa, contributor
Photo credits: Federico Bajetti for The Outlierman © 2017