La 24 ore di Le Mans, la 24 ore del Nurburgring e Daytona, la 500 Miglia di Indianapolis, il Rally 1000 Laghi e il Rally di Monte-Carlo: sono gli eventi canonici del mondo delle corse; gare sacre ed intoccabili che occupano un posto speciale nel cuore di ognuno di noi. I piloti vivono e lavorano per vincere questi trofei, per un trionfo che equivale a scrivere il proprio nome nella storia del racing!
Non deve stupire, quindi, che per gli appassionati di auto storiche, le edizioni migliori di queste gare siano proprio quelle che coinvolgono gli eroi del passato: c'è sempre l’opportunità di vedere piloti leggendari che conducono le loro vecchie glorie come negli anni che furono.Con tutto il dovuto rispetto per le gare automobilistiche moderne, che restano indubbiamente uno spettacolo, non c’è niente come il rombo ascendente delle doppiette di un’auto d’epoca scalate alla perfezione.
Sfiammate e scoppi dallo scarico, sistema d'aspirazione libero, nessuna roll-bar (il più delle volte) e il meraviglioso e persistente odore della benzina che impregna i vestiti per giorni: tutto questo è, per noi appassionati, il modo migliore di godersi la vita.Il Rallye Monte-Carlo Historique è uno di quegli eventi che riportano in vita il tempo in cui i rally erano gare di durata, niente a che vedere con le odierne prove di velocità. Le auto erano di serie, con leggere modifiche, e correvano anche di notte, e a tutte le condizioni, passando da una prova speciale all’altra.
Il Rally di Montecarlo è una delle gare più antiche al mondo: la prima edizione si svolse nel 1911 per volere del principe Alberto I di Monaco, che immaginò un evento da contrapporre al carnevale di Nizza per attrarre un vasto pubblico a favore dell’economia del Principato.
L'idea fu quella di organizzare un rally a cui avrebbero partecipato auto provenienti da città differenti, tutte equidistanti da Monaco, in modo da far percorrere ai partecipanti lo stesso numero di miglia. Una volta approdati al Principato, i piloti si sarebbero sfidati in gare di velocità e di regolarità per dimostrare la loro abilità su percorsi prestabiliti.Per molti anni, il rally si svolse con lo stesso spirito di un raduno automobilistico: gli equipaggi erano soliti sostare nelle taverne sulla strada e aiutarsi a vicenda lungo le massacranti tappe verso la vittoria.
Non si trattava di pura velocità: era una gara di regolarità intervallata da prove speciali e caratterizzata da condizioni climatiche in costante cambiamento. Non a caso, il motivo per cui quest'evento è diventato tra i più importanti e ambiti dai piloti è che lungo il percorso si passa dal ghiaccio alla neve, dal bagnato all’asciutto totale.Il rally storico contemporaneo rievoca quei giorni memorabili: l'edizione 2017 ha visto le macchine partire da Oslo, Glasgow, Barcellona, Reims e Bad Homburg per arrivare tutte insieme a Montecarlo sabato 28 gennaio.
Ho raggiunto le macchine mentre passavano al controllo orario di Saint André Les Alpes, uno degli ultimi check-point prima dell'arrivo a Monaco. È una vera e propria competizione, con equipaggi da città diverse, auto infangate e nemmeno l’ombra di un carrello: che spettacolo esaltante!La fortuna mi ha baciato facendomi arrivare nel momento in cui il team Renault Classic, interamente composto da R8 Gordini ufficiali e capitanato dall’unico e solo Jean Ragnotti, passava al controllo orario. Inutile descrivere la folla che ha circondato le auto per fotografare, chiedere autografi e ammirare due leggende viventi dei rally. È interessante notare come una vecchia macchina francese colorata di blu possa entusiasmare l'animo dei locali. Con il loro caratteristico sound acuto, sono state tra le auto più significative della competizione.
Ford Escort, Fiat 124, 911, Alpine A110... il rally storico chiama a raccolta tutte quelle auto che sono state icone di un’era che non tornerà mai più.
L'edizione 2017 ha visto sul primo gradino del podio l'equipaggio belga di Mechel Decremer e Albert Yannick su un'Opel Ascona 2000, seguiti a ruota dagli italiani Gianmaria Aghem e Diego Cumino su una Lancia Fulvia 1200 e da Gian Mario Fontanella e Stefano Scrivani su una Fiat 128 Rally.
È in eventi come questo che l'entusiasmo degli appassionati traspare in tutta la sua forza: nonostante la scrosciante pioggia ghiacciata, ogni angolo era affollato di persone esultanti, esattamente come ai tempi in cui queste auto dominavano le corse.
Quando qualcosa è davvero spettacolare, il tempo non può che migliorarlo.Jacopo Villa, contributor
Photo credits: Federico Bajetti for The Outlierman © 2017
1 commento
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