La nostra “road to Le Mans” comincia a bordo di una Mercedes GLE 63S AMG motore V8 Biturbo 612 HP e 850NM: 1.000 km di comfort, performance e la migliore tecnologia di guida Mercedes. Ad attenderci, un Circuit de la Sarthe gremito di gente e carico di passione automobilistica per festeggiare in 24h e oltre 300 giri di pista il primo secolo di storia della corsa di tutte le corse.
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La 24 Ore di Le Mans sta per partire con le sue diverse categorie e i suoi piloti formidabili, affrontando il giro di warm up sulla chicane Dunlop, sull’arco del Tertre Rouge, sul rettilineo Mulsanne, sulle curve Indianapolis, Arnage, Porsche e Ford. E noi, tra 300.000 appassionati, siamo pronti a sentire tutta la potenza su pista di un mito centenario, vivendo il climax di emozioni che solo questa gara sa dare. Le abbiamo impresse nella nuova capsule collection in edizione limitata dedicata a questo secolo di gloria – che racconta i luoghi, i momenti, i protagonisti e i colori iconici della 24 Ore di Le Mans – e ora siamo qui a viverne un pezzo iconico, che quasi non ci sembra vero.
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Attorno alla più importante competizione del Campionato del mondo endurance c’è un universo: lo scopriamo passo dopo passo, tra dettagli d’auto d’epoca e atmosfere che rievocano i tempi in cui Le Mans conquistava il grande schermo e il cuore dei Gentleman Driver più iconici. Il museo, gli spalti e i paddock sono luoghi “sacri” per i cultori dell’automotive e per la nostra ispirazione, grazie alla quale traduciamo la grandezza della gara in accessori da collezione.
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In mezzo a tutta questa atmosfera intrisa di fascino motorsport e grandi storie, immancabile la presenza di Rolex – da sempre legato a doppio filo con l’essenza Le Mans – che ci conquista con il suo spazio espositivo e una gemma in oro bianco 18 ct: un inedito Daytona in oro bianco creato ed inciso con il numero “100” sulla scala tachimetrica appositamente per i vincitori della gara. Un moderno Paul Newman.
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Poi, il grande brivido per il via alla Le Mans davanti alla griglia di partenza: sotto le note di “Also sprach Zarathustra” di Strauss che contraddistingue ogni storico inizio, si sta già scrivendo la storia, tra l’imprevedibilità e la tensione delle prime ore – complice la pioggia che batte sulle auto in corsa – e le tante vetture fuori dalla contesa già nella prima metà della gara.
Ma è nella notte, sotto le luci neon che calano sul Circuit de la Sarthe, che prende vita il duello epico tra le Toyota e le Ferrari in gara, con le loro silhouette sfreccianti nel buio in un saliscendi di colpi di scena. Dopo il sorpasso epico di Pier Guidi su Hirakawa e un pit stop in cui la 499P #51 sembrava arrendersi, il colpo di scena: Le Mans si tinge di rosso Ferrari, dimostrando al mondo che lo spirito indomabile del “cavallino rampante” e la sua maestria meccanica sono ancora ineguagliabili.
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La casa di Maranello torna nella classe regina a Le Mans per la decima volta, dopo un’assenza di 50 anni dal Circuito e di 58 anni dai trionfi a Le Mans: l’ultimo, nel 1965, con Joche Rindt, Masten Gregory ed Ed Hugus. Oggi, gli artefici di questo trionfo sono Antonio Giovinazzi, Alessandro Pier Guidi e James Calado, che non solo hanno superato la favorita Toyota #8 e la Cadillac-Dallara #3, ma anche se stessi, dimostrando una determinazione straordinaria.
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Con un ultimo sguardo al tracciato che da sempre sfida e conquista il tempo, torniamo a casa ribadendo ciò che alimenta la nostra partnership: catturare l’essenza eterna di Le Mans e celebrarla con stile.
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